Turno dal segno X. Cinque pareggi di cui quattro a reti bianche. Una vittoria esterna del Borgo Primo Maggio che raccoglie punti pesanti sul difficile impianto di Madonna di Campagna con l’Intrepida bisognosa di punti salvezza. Delle prime sei in classifica solo il Borgo ha vinto (Virus Virtus riposava), All black’s fermati dal St. Patrick, Niù Castel in crisi d’identità non supera un D.L.F. privo di stimoli di classifica; Nogarole e San Massimo non si graffiano e spartiscono un’importantissima posta.
Al campo di S. Lucia si fronteggiano i bianconeri del D.L.F. (per l’occasione in completo giallo) e il Niù Castel che tenta di riprendersi la vetta a danno degli All Black’s che vivono un periodo di appannamento scemato, peraltro, dal successo nell’ultimo turno interno.
Partono bene i grigioblu con Pesavento e Pietro lesti nel triangolare, ma chiusi repentinamente dalla retroguardia locale. Qualche minuto dopo, Gini guadagna una punizione sulla trequarti, Martinez pennella sul dischetto dove Pietro impatta al volo trovando il miracolo di Colombo. Un minuto più tardi è Pollini che crea allarme nell’area di casa, ma il colpo di testa non è così pericoloso e anche questo tentativo sfuma.
I “ferrovieri” si svegliano dal letargo iniziale e tutt’un tratto confezionano l’azione più bella della partita: rubata palla nel cerchio, Gimondo vede sulla sinistra Colangiulo la cui corsa viene premiata dal passaggio millimetrico del compagno, supera Anselmi in uscita bassa e serve Navarra che a porta spalancata calcia largo.
Superato lo spauracchio i castellani riprendono a giocare e Bottacini vede lo scatto di Rinaldi che raccoglie il lancio e porge all’accorrente Fiocco che crossa verso il portiere, Colombo sbaglia il tempo e si fa scavalcare lasciando a Pietro la più facile delle conclusioni: al 26’ è 0 a 1.
Nella ripresa si presenta subito l’opportunità del raddoppio, ma Rinaldi e Pietro si ostacolano a vicenda facendo svanire la buona iniziativa con una conclusione centrale e floscia.
Passano altri tre minuti, da un rilancio lungo e innocuo, la retroguardia va in confusione e il colpo di testa di Tony all’indietro innesca la rincorsa di Tanzilli che appena entrato in area viene atterrato; il direttore di gara concede il giusto rigore e dal dischetto Gimondo segna: al 36’ è 1 a 1.
Per un quarto d’ora succede sinceramente poco, tant’è che le note sono relative ai cambi e a infortuni lievi, ma al 53’, da una punizione dal limite, sbuca un braccio galeotto in barriera e il signor Fusa fa finta di niente, non fischiando il sacrosanto penalty per il Niù Castel.
Si va verso lo scadere e al 57’, dopo l’ennesimo fallo,
si accende una mischia dove i protagonisti sono Meneghini da una parte, Tanzilli e Danes dall’altra; spintoni, insulti e minacce determinano le ammonizioni dei primi due e l’espulsione del terzo.
Al 63’ Anselmi calcia nel mucchio l’ultima disperata punizione respinta da Marotti, la sfera giunge dopo un rimpallo a Signorini rimasto misteriosamente solo in area; controllo e tiro in solitario e bersaglio colpito… il portiere. Finisce 1 a 1 e il rammarico per l’occasione persa è grande; due turni interni in tre giorni per provare a dir la nostra in maniera chiara e forte.
