Por què da una vittoria che poteva determinare il successo finale si è passati a un pareggio che costringe ad astrusi calcoli, contorte statistiche e sinistre previsioni?
Vincendo le due gare rimanenti, con San Massimo e All Black’s entrambe al Tempio, avremmo potuto gioire e festeggiare sul campo già al termine della gara di sabato prossimo, senza attendere notizie da campi e match altrui.
Il pari interno col San massimo lascia invece l’amaro in bocca e la possibilità di mille possibili soluzioni di risultati, tanto che il Borgo Primo Maggio torna in corsa per il primo posto.
La gara disputata a Mizzole, su un buon terreno di gioco, contro coloro che 15 giorni prima ci avevano fatto piangere proprio all’ultimo minuto, è stata gara vera, con gioco maschio, con due traverse a fermare i colpi risolutivi di Meneghini nel primo tempo e di Bighignoli nella ripresa, con l’espulsione teatrale del mister ospite che ha fatto scorrere le lancette per diverse manciate di secondi, con un direttore di gara all’altezza solo nella prima mezz’ora, con “zeru” occasioni neroverdi, ma soprattutto con la posta in palio mal divisa a metà (circa).
Se la fase difensiva mostrata sabato è risultata simile se non identica a quella evidenziata a Borgo nell’ultima gara prima di Pasqua, nell’attaccare abbiamo riscontrato non pochi problemi dovuti alla sterilità in fase conclusiva sia degli attaccanti, sia del reparto centrale, sia dei difensori che si spingono per calci piazzati o particolari situazioni; se a ciò aggiungiamo la conosciuta frenesia quando si ha la palla nei piedi oltre la trequarti avversaria, il mix con l’imprecisione primaverile scaturisce un cocktail letale.
A tutto ciò non si deve omettere che l’avversario ha fatto di tutto per batterci all’andata – complimenti c’è riuscito – e l’impossibile per non farci vincere al ritorno (obiettivo raggiunto): frittata servita e giochi più che riaperti.
Tutto questo non deve distogliere la vera causa, i responsabili, il dove cercare le colpe se non in casa nostra. Quando, come detto un paio di giornate or sono, una compagine ha le proprie sorti tra le mani e non raggiunge la meta, non deve guardarsi altrove per cercar alibi, guai!
Siamo ancora in corsa; se non usciranno dalle viscere mentali di qualche alchimista nuove regole, con i tre punti ancora in palio dovremmo (obbligo il condizionale e il fatto di vincere) riuscire nell’intento prefissatoci.
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p; Da stabilire e verificare sul campo ci sono le motivazioni nostre tramutate in cuore e cattiveria agonistica, quelle avversarie che sarebbero giustificate dal disperato tentativo di entrare in zona play off e la capacità di trasformare in gol quanto riusciremo a costruire.
Por què se son rose, forse…
